

Cura Ansia e Attacchi di Panico: per la medicina convenzionale, curare l’ansia e trovare una cura per gli attacchi di panico è molto difficile. Di solito si assumono ansiolitici e antidepressivi per anni, a volte senza risultato. Una cura definitiva per gli attacchi di panico è possibile. Curare l’ansia che ne sta all’origine è fondamentale.


Importantissima è l’anamnesi (historia de vida come dicono i colleghi spagnoli) del paziente, cioè ripercorrere gli eventi della sua vita che hanno contribuito al presentarsi della malattia. Certi episodi possono essere dimenticati o relegati in un angolino della mente per non soffrire.
Ma il subconscio non dimentica e l’evento traumatico può essere superato trattando la cicatrice di un intervento chirurgico particolarmente doloroso o sconvolgente per il paziente (tumore mammario, parto cesareo fatto con urgenza ecc.) oppure trattando una parte particolarmente sensibile del corpo su cui si riversa il suo stato emozionale (stomaco, spalle, gola, cuore, ecc.).
In sostanza si cerca un approccio totale cosiddetto olistico che non considera unicamente il sintomo isolato ma considera e cura la persona nella sua interezza, a differenza della medicina convenzionale secondo il quale il corpo è visto come un insieme organi separati l’uno dall’altro. Vengono quindi presi in considerazione gli aspetti emotivi, psicologici, sociali, fisici e spirituali della salute e del processo di guarigione secondo uno schema mente-cervello-corpo il quale interagisce con l’ambiente.
Approfondimenti
Si può assimilare il nostro corpo a un contenitore nel quale viene versato del liquido: parte del liquido può essere lo stress del lavoro, parte quello di un abbandono da parte di una persona amata, parte è l’inquinamento ambientale che tutti subiamo, gli interventi chirurgici, i farmaci, il cibo non adeguato. Alla fine basta una sola goccia per farlo traboccare. La goccia può essere un banale trasloco o un cambiamento di vita o di lavoro come la pensione e tutto crolla. Anche per una goccia. Ma il resto che ha riempito il vaso è la vera causa. Agendo però su uno o più di questi eventi che hanno contribuito a riempire il recipiente si può curare avviare il processo per la cura dell’ansia.
Spesso, Ansia e Depressione possono essere una conseguenza di uno stress psicologico dato dal vivere con un’infiammazione cronica. In particolare, a questo riguardo si dà molta importanza all’intestino. Esiste infatti, un secondo cervello fatto di oltre cento milioni di neuroni nell’intestino, in dialogo continuo con il primo cervello (quello situato nel cranio). Le cellule nervose nell’addome, per esempio, producono oltre il 90% della serotonina, il neurotrasmettitore della felicità che poi agisce sul cervello vero e proprio. Un’alterazione della composizione batterica (microbiota) dell’intestino può generare un’infiammazione dello stesso con pancia gonfia, dolori, reflusso gastro-esofageo che a sua volta si ripercuote sul sistema nervoso e sul sistema immunitario anch’esso presente in misura importante nell’intestino.
La terapia neurale e la medicina dei punti dolorosi che pratico individua punti del corpo che sono in genere punti in cui il paziente somatizza i suoi disturbi emozionali: petto (mi manca il respiro), cuore (sento battimenti di cuore, tachicardie, palpitazioni), gola (ho un nodo alla gola), stomaco (mi si chiude lo stomaco, sento un peso allo stomaco). Spesso il punto emozionale è un punto di dolore/tensione alle spalle o alla rachide cervicale o lombare. Una volta individuati questi “punti emozionali” li si tratta con tecniche varie (piccoli aghi, laser, microiniezioni, un particolare tipo di elettroterapia), riequilibrandoli.
Il sistema nervoso agisce tramite impulsi elettrici. A volte, esiste un campo di disturbo, cioè un’altra parte dell’organismo che interferisce e pone una sorta di blocco al sistema neurovegetativo. Bisogna trattare questo “blocco” situato in altra parte del corpo per guarire. Il problema può essere il già citato intestino, o una cicatrice di un intervento chirurgico che è stato particolarmente stressante per il paziente. A volte una patologia dentale o sinusale stimola il nervo trigemino il quale anch’esso è in contatto con tutto l’organismo. Il campo di disturbo ostacola l’organismo attraverso stimoli elettrici. A me piace fare ai miei pazienti l’esempio, a questo riguardo, di una centralina elettrica o di un computer. Per riattivare il sistema bloccato basta sostituire un fusibile o spegnere il computer e riaccenderlo subito dopo. Subito, i files si caricano uno dopo l’altro e il sistema riprende a funzionare. Importante è trovare i punti giusti e stimolarli.
Gli stati d’ansia e di depressione o le crisi di panico vengono somatizzate e trasferite a varie parti del corpo, soprattutto a livello organo-viscerale. Cioè non si trovano astrattamente solo nella mente o nel cervello, ma sembrano trovarsi anche in punti corrispondenti ad un organo o alle viscere. Questi punti sono strettamente correlati al nostro sistema neurovegetativo responsabile del disturbo ansioso-depressivo; stimolandoli questo sistema risponde e si riequilibra. Infatti il termine giusto è un riequilibrio del sistema. Senza farmaci, oppure mantenendo la terapia in atto che verrà in poco tempo gradualmente sospesa. L’organismo sa cosa deve fare e i risultati sono spesso stupefacenti. Un buon esito del trattamento porta ad avere senso di tranquillità e rilassatezza.
Maggiori informazioni sulla Terapia Neurale
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